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Il conto della pandemia

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Dic 1, 2020

Di Franco Izzo – ex Assessore al Welfare e alla Partecipazione

Il dramma

La Pandemia in un modo o nell’ altro presenta il suo conto. A ciascuno di noi. L’epidemia si diffonde e miete le sue vittime, come ormai il bollettino giornaliero diffuso dai media ci ricorda, ottenendo un sorprendente effetto assuefazione, che ci rammenta ancora come possiamo adattarci ad ogni cosa. La Città di Venaria Reale non è esonerata, infatti, ormai le persone certificate positive sono quasi seicento (551 in base al comunicato del Sindaco Giulivi del 24 novembre 2020), un numero altissimo per la nostra Comunità. Centinaia di persone che molto probabilmente sono state poste in isolamento, con tutte le conseguenze emotive e pratiche che questa condizione comporta: lo scrivo per esperienza. Il supporto sociale ai positivi è sicuramente quasi totalmente a carico della propria rete sociale e familiare. L’iniziativa “Venaria aiuta Venaria” promossa il 29 ottobre 2020 dall’attuale amministrazione, per quanto positiva nelle intenzioni, mi sembra assai nebbiosa nelle opportunità concrete che offre ai cittadini in condizione di positività. Comunque, non mi è dato in questo momento conoscere i numeri. Le comunicazioni con l’ASL e gli uffici competenti per i cittadini non sono mai stati più difficili. L’ASL risulta impreparata, ugualmente per la seconda ondata che in realtà era molto prevedibile, colta alla sprovvista anche solo per la importantissima gestione della comunicazione verso i pazienti e a supporto dei positivi. Abbiamo potuto leggere comunicati sindacali dei lavoratori della sanità assai preoccupati per la sicurezza del personale e intenti a denunciare la carenza strutturale di personale. La pandemia presenta il conto alle politiche che in questi anni sono state perseguite sulla sanità: interroga inevitabilmente in ugual modo sulla gestione “manageriale” dei vertici dell’ASL TO3 degli ultimi anni. Credo che per poter esprimere una ragionevole opinione si debba avere delle risposte alle domande giuste: sia sulle attività concretamente introdotte per prevenire il contagio, nel cotesto locale, a prescindere dalle ordinanze regionali e dai DPCM, sia sulla gestione della quotidianità, su come l’ASL si è effettivamente preparata ad affrontare una emergenza che ormai persiste da molti mesi. Un esempio tra i tanti: perché mai non tutti i Medici di Medicina Generale a Venaria hanno a disposizione i vaccini contro l’influenza? E sì che questa sarebbe non solo utile (vedi la prevenzione nei confronti del COVID-19) ma per essere sufficientemente preparati a quando ci sarà il Vaccino contro il COVID-19.

La tragedia

Improvvisamente è esploso in tutta la sua tragicità, la vicenda della “Piccola Reggia”, la nostra RSA, in questo caso i dati sono implacabili (considero diverse fonti tra cui il report ufficiale della Piccola Reggia e i comunicati ufficiali del Sindaco, per quanto sarebbe utile avere la disponibilità di dati più articolati e precisi): • 83 pazienti ricoverati di cui 57 positivi e 26 negativi; • del personale della struttura, risultano positive 14 persone (5 emerse dagli ultimi tamponi effettuati, mentre 9 risultano positivi già a casa da tempo dato del presente sul comunicato del Sindaco del 24 novembre); • 5 utenti sono in situazione critica e 2 ricoverati in ospedale; • sono saliti a 25 i decessi per Covid; In un successivo comunicato (del 25 novembre) il primo cittadino Sindaco Fabio Giulivi, relaziona a proposito di un incontro avuto con i vertici dell’ASL TO 3, quindi a proposito della “Piccola Reggia” scrive: “Per quanto riguarda la struttura della Piccola Reggia, l’ASL TO3 è in costante contatto con la Direzione sanitaria dell’RSA. Molte persone ricoverate sono in convenzione con ASL e ciclicamente vi sono visite ispettive del personale preposto. Sempre a detta dei funzionari ASL presenti alla riunione, la struttura della Piccola Reggia si è distinta per l’accuratezza della predisposizione dei percorsi sporco/pulito. La struttura, come le altre RSA, a ridosso dell’estate è stata coinvolta in un sistema di monitoraggio con report settimanali. L’ASL TO3 ha predisposto una task force sulle RSA diviso in 5 distretti. Nell’ultimo controllo ispettivo del 12 novembre, il report dell’ispettore dell’ASL riporta che l’ispezione ha dato esito favorevole: si ravvisa un’ottima gestione della struttura, un’attenzione ai percorsi sporco/pulito e alla vestizione e svestizione del personale, un’attenta formazione del personale. Non sono state individuate carenze nella fornitura di ossigeno, di farmaci o di DPI.” Quindi leggendo il comunicato del Sindaco, verrebbe da pensare, tutto bene? Ma non è possibile poterlo pensare e tantomeno scrivere, perché i dati dei postivi e dei decessi avvenuti presso la nostra RSA (anche se privata convenzionata) testimoniano tragicamente il contrario. Nelle RSA vengono ospitate persone che solitamente risultano più fragili, che necessitano di sostegno e protezione maggiore di quella che potrebbero ricevere presso la propria abitazione e dai propri cari. Bisogna avere personale specializzato. Le RSA dovrebbero essere un luogo più sicuro della propria casa. Questo non è avvenuto. Ora credo sia necessario che se ne comprendano pubblicamente le ragioni. Ritengo utile approfondire in un secondo momento anche le responsabilità, ma qualcuno deve spiegarci come è stato possibile che nella nuovissima RSA di Venaria sia accaduta un’ecatombe? Una domanda semplice, ma estremamente importante se intendiamo collettivamente apprendere anche dalla tragedia.

La proposta

La pandemia ci presenta il conto. Questo risulta troppo oneroso. Rischia di ammutolirci. Corriamo il rischio inconsapevolmente o intenzionalmente di coprirci lo sguardo, come quando si presenta una brutta scena in un film drammatico. Invece, guardiamo bene, ci serve. Cerchiamo i dettagli. Cerchiamo di comprendere il messaggio. Soprattutto cerchiamo di essere tutti pienamente consapevoli che si tratta della realtà. Questa pandemia ci offre anche la possibilità di migliorarci. Di migliorare i nostri servizi sanitari e assistenziali. Ho sottoscritto un appello rivolto al Sindaco e al Consiglio Comunale in cui con altri abbiamo provato a suggerire delle azioni, dei provvedimenti, proposte molto concrete (rimando al testo dell’appello per chi fosse interessato), un approccio ad es. UN CONSIGLIO COMUNALE STRAORDINARIO SULLA PANDEMIA, che faccia il punto sulla “emergenza ma anche sul medio termine” …. esistono certamente altri modi, ma è altrettanto certo che dopo questa pandemia anche sul nostro territorio non è possibile proseguire come prima. Quindi è bene che tutti ci attrezziamo per provare a scrivere una diversa storia. Ma per poterlo fare abbiamo bisogno che la realtà venga riconosciuta intera e senza omissioni.

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