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Una nuova agenda per la politica

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Il presente programma ha come naturale perimetro di riferimento la Costituzione, in quanto richiamo esplicito ai principi e valori fondanti la Repubblica. Nel contempo, tiene conto e si ispira alla Risoluzione approvata dall’Assemblea delle Nazioni Unite il 25/09/2015 “Trasformare il nostro mondo: Agenda 2030 per lo Sviluppo sostenibile [1]. L’Agenda universale che impegna il pianeta ad una nuova sfida globale, identificando i 17 Obiettivi per lo Sviluppo sostenibile con i 169 traguardi interconnessi e indivisibili che bilanciano le tre dimensioni dello sviluppo sostenibile: la dimensione economica, sociale ed ambientale.
I documenti citati, insieme alla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani rappresentano l’orizzonte di riferimento che qualifica il nostro agire.
I rapporti e di dati disponibili confermano un mondo dove si acuiscono le disuguaglianze sociali, cresce l’iniqua distribuzione della ricchezza e permane un’impronta ecologica superiore alla capacità biogenica del pianeta, con un accumulo crescente di rifiuti dannosi e non riciclabili. Le analisi più accreditate in campo scientifico sembrano sostenere che la sostenibilità ambientale del pianeta da anni sia stata superata. Ciò significa che a partire dagli anni settanta si consuma più capitale naturale di quello rigenerabile e pertanto è da circa mezzo secolo che si sta erodendo, consumando, lo stock, le riserve di capitale naturale. Il monito è chiaro e semplice: una grande parte dell’umanità sta vivendo oltre le sue possibilità; quando la ricchezza naturale deposta nel caveau della Terra finirà il metabolismo ecologico del pianeta, di cui l’uomo è parte integrante, subirà un cambiamento di stato [2].
Contraddizioni economiche e sociali con un riverbero diretto all’interno delle singole comunità locali.
Per tali ragioni crediamo che le scelte nelle politiche pubbliche non possano prescindere da un approccio sui Diritti Umani e la conseguente esigibilità. Così come sancito nell’articolo 3 della Carta, non solo in termini di uguaglianza formale davanti alla legge, quanto piuttosto nei termini di principio di uguaglianza sostanziale con l’obiettivo di “…rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.
Principio da considerarsi ad integrazione e completamento del principio di Sostenibilità complessiva, inteso come impatto delle stesse politiche pubbliche sul territorio e nella comunità, secondo le tre dimensioni citate.
Nel nostro programma, tale approccio viene declinato nei principi di Equità, Solidarietà e Sostenibilità. Equità intesa come uguaglianza nell’accesso alle opportunità; solidarietà quale condizione per costruire comunità inclusive e sostenibilità come sviluppo armonico con l’eco-sistema.


appendice

[1] https://unric.org/it/agenda-2030

[2] https://www.ires.piemonte.it/relazione2019/RelazioneAnnuale2019_WEB.pdf