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L’importanza della salute mentale

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Gen 28, 2024

Maria Giustiniani – Psicologa

Oggi il tema della salute mentale è di forte attualità; è parte integrante della salute e del benessere, lo si deduce dalla definizione di salute della Costituzione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS):La salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, e non semplice assenza di malattia o di infermità”.

Secondo il Global Burden of Disease Study (GDB, 2017; fig. 1), nel loro complesso, i disturbi mentali, neurologici e da uso di sostanze psicoattive sono responsabili di più del 14% dei DALYs (Disability-adjusted life year: anno di vita corretto per la disabilità). Il loro peso (burden) si manifesta in entrambi i sessi e in tutte le fasce d’età. Tra i disturbi che emergono durante l’infanzia, i più frequenti sono la disabilità intellettiva e i disturbi dello spettro autistico, quelli più comuni durante la fase adulta sono invece i disturbi depressivi e ansiosi e la schizofrenia.

In ognuna delle regioni geografiche considerate, le malattie mentali interessano più del 10% della popolazione. Il GBD 2017 (fig. 2 e 3), che analizza le variazioni avvenute nelle ultime tre decadi, evidenzia come nel 1990 i disturbi mentali fossero la tredicesima causa di disabilità, mentre ora sono al sesto posto. Nella fascia dell’infanzia e adolescenza, studi recenti mostrano come, nel mondo, più di un adolescente su sette tra i 10 e i 19 anni convive con un disturbo mentale diagnosticato. In Europa, tra le patologie rilevate, l’ansia e la depressione rappresentano oltre la metà dei casi e il suicidio è diventata la seconda causa di, morte fra gli adolescenti fra i 15 e i 19 anni, con 4 casi su 100.000, dopo gli incidenti stradali (5 casi su 100.000).

Fig. 1 – Condizioni mediche per le quali le risorse non dovrebbero essere tagliate in caso di tagli generali al bilancio sanitario. Utilizzando un campione della popolazione generale tedesca, agli adulti è stato chiesto di nominare tre condizioni mediche su nove per le quali preferirebbero che le risorse non venissero ridotte nel caso in cui si rendessero necessari tagli generali al budget sanitario. In percentuale erano possibili più risposte, pertanto la somma è superiore al 100 %. Circa due terzi degli intervistati hanno indicato il cancro come la condizione medica che dovrebbe essere risparmiata dai tagli, seguito dall’infarto del miocardio, dall’AIDS e dal diabete. Solo una piccola minoranza degli intervistati ha menzionato disturbi mentali, come depressione e schizofrenia.
Trautman S., Rhem J, Wittchen H.U., 2016. I costi economici dei disturbi mentali. Rapporti Embo, 17: 1.245-1.249.

I costi economici della malattia mentale nei paesi OCSE, compresi gli investimenti nel sistema di salute mentale ed i costi della minore occupazione e produttività, sono equivalenti a oltre il 4% del PIL. Vivere con una condizione di salute mentale negativa rende più difficile rimanere a scuola o nel mondo del lavoro, più difficile studiare o lavorare in modo efficace e più difficile rimanere in buona salute fisica. I disturbi mentali fanno spesso precipitare gli individui e le loro famiglie in una condizione di povertà.

Fig. 2 – Peso globale degli anni vissuti con disabilità dovuta a disturbi mentali e comportamentali, rispetto alla disabilità dovuta ad altre categorie di disturbi e condizioni di più alto livello. Per l’anno 1990 (in alto), altre cause includono malattie cardiovascolari e circolatorie, infortuni durante il trasporto, disturbi neon-tali, HIV-AIDS e tubercolosi, altri disturbi trasmissibi-li, materni, neonatali e nutriziona-li, malattie digestive, cancro, lesioni intenzionali, guerra e disastro e cirrosi epatica. Per l’anno 2010 (in basso), altre cause includono diarrea, infezioni delle basse vie respiratorie e altre malattie infettive comuni, infortuni durante il traspor-to, HIV-AIDS e tubercolosi, disturbi neonatali, malattie digestive, altri di-sturbi trasmissibili, malattie digestive, disturbi trasmissibili, materni, nutri-zionali, cancro, guerra e disastro, lesio-ni intenzionale e cirrosi epatica.  Anne E.,Becker A.E., Kleinman A., 2013. Salute mentale e agenda globale. New England Journal of Medicine, 369: 66-7.3.  

La pandemia di COVID-19 ha avuto un forte impatto sulla salute mentale delle persone. Alcuni gruppi, tra cui operatori sanitari e altri lavoratori in prima linea, studenti, persone che vivono da sole, soggetti vulnerabili e persone con disturbi di salute mentale preesistenti, sono stati particolarmente colpiti. In molti paesi, oltre all’effetto deleterio che le misure di contenimento del COVID-19 sembrano aver avuto sulla salute mentale della popolazione, la crisi ha aumentato alcuni tra i principali fattori di rischio per le malattie mentali quali: disoccupazione, insicurezza finanziaria, povertà. In aggiunta a ciò, i servizi sanitari dedicati ai disturbi mentali, neurologici e all’uso di sostanze sono stati significativamente rallentati e in molti casi interrotti. Eppure c’è anche motivo di ottimismo. Il peggioramento dello stato di salute mentale della popolazione nel corso del 2020-21 ha reso le prestazioni del sistema di salute mentale più importanti. Durante l’Assemblea mondiale della sanità nel maggio 2021, i governi di tutto il mondo hanno riconosciuto la necessità di aumentare i servizi di salute mentale di qualità a tutti i livelli.Per migliorare ‘’accesso alle cure e la qualità dei servizi, l’OMS raccomanda:

  • la creazione di servizi completi di salute mentale e di supporto sociale inseriti nella comunità locale;
  • l’integrazione delle cure e dei trattamenti per la salute mentale negli ospedali generali e nelle cure primarie
  • la continuità di cura tra le diverse agenzie e livelli del sistema sanitario;
  • un’efficace collaborazione tra gli operatori formali e informali;
  • la promozione della cura personale, per esempio grazie all’utilizzo di tecnologie elettroniche e mobili.
Fig. 3 – Carico totale di malattia per età, misurato in anni di vita corretti per la disabilità (DALY) per tutte le cause nel mondo. I DALY misura-no il carico totale di malattia, sia in termini di anni di vita persi a causa di morte prematura, sia di anni vissuti con disabiltà. Un DALY equi- vale ad un anno di vita sana perso. Il carico aumenta nelle classi anziane e diminuiscono
in quelle de, più giovani, sia per cause sanitarie sia per l’evoluzione delle strutture demografiche. Fonte dati: IHME, Global Bur-den of Disease (2019).

Lo sviluppo di servizi di salute mentale di buona qualità richiede l’uso di protocolli e pratiche basati su evidenze, che comprendono l’intervento precoce, l’inclusione dei principi riguardanti diritti umani, il rispetto dell’autonomia dell’individuo e la salvaguardia della sua dignità. L’offerta dei servizi territoriali di salute mentale deve comprendere un approccio basato sulla recovery che pone l’enfasi sul sostegno alle persone con disturbo mentale e disabilità psicosociali per realizzare le proprie aspirazioni ed i propri obiettivi.

È necessario un approccio multisettoriale laddove i servizi sostengono le persone nelle diverse fasi della vita e, se necessario, facilitano il loro accesso a diritti fondamentali, quali l’impiego lavorativo (inclusi programmi di reinserimento), le opportunità abitative e formative, la partecipazione ad attività nella comunità ed a programmi e attività dotate di senso

 Negli sforzi compiuti a livello nazionale per elaborare e attuare politiche e programmi sanitari è necessario giungere a livello local,e non solo per rispondere ai bisogni delle persone con specifici disturbi mentali, ma più in generale salvaguardare e promuovere il benessere psicologico di tutti cittadini

 La salute mentale evolve nel corso dell’intero ciclo di vita. Per questo emerge il compito importante di utilizzare le informazioni sui rischi e sui fattori protettivi, al fine di realizzare azioni di prevenzione dei disturbi mentali e di salvaguardia e promozione della salute mentale in ogni fase della vita.

Poiché il 50% dei disturbi mentali dell’adulto si manifestano prima dei 14 anni di età. La responsabilità di promuovere la salute mentale e di prevenire disturbi mentali compete a tutti i settori e a tutti servizi pubblici. Infatti, una salute mentale carente è fortemente influenzata da una serie di determinanti sociali ed economici, tra cui il reddito, la situazione lavorativa, il grado di istruzione, il tenore di vita, la salute fisica, la coesione familiare, la discriminazione, le violazioni dei diritti umani e l’esposizione ad eventi di vita sfavorevoli. Le politiche dei piani di servizi di salute mentale devono tenere conto dei bisogni sia sanitari che sociali. L’informazione, l’evidenza scientifica e la ricerca sono tutti elementi essenziali di una politica appropriata nel campo della salute mentale. L’acquisizione di nuove conoscenze attraverso la ricerca permette di basare le politiche e le azioni su evidenze scientifiche e sulle migliori pratiche, mentre la disponibilità di informazioni o di programmi di sorveglianza sanitaria puntuali e pertinenti consentono di monitorare l’attuazione delle misure ed i progressi compiuti nella erogazione di servizi essendo le stesse ancora rudimentali o addirittura inesistenti nella maggior parte dei paesi a basso reddito.

Il problema non nasce oggi, ma certamente, come segnalato dall’Istituto Superiore di Sanità, due anni e mezzo di pandemia hanno avuto un rilevante impatto sulla salute mentale delle persone. Cresce il bisogno di assistenza psicologica, mentre lo psicologo privato non è alla portata delle tasche di tutte le famiglie. Le persone, soprattutto i giovani e gli anziani, hanno subito enormi prove emotive con la pandemia e il successivo periodo di instabilità politica internazionale, con un aumento esponenziale di fatiche, sofferenze, ansie e depressioni. Esiste un diffuso bisogno di aiuto che è presumibilmente destinato ad aumentare nei prossimi mesi e anni, vista anche la crescente tensione internazionale e le sue ricadute sul tessuto socio-economico del Paese.

La nostra proposta per Venaria

Consapevoli che tutte le iniziative in ambito sanitario siano di competenza dell’ASL, chiediamo che il Comune nella figura del Sindaco:

  • attivi le procedure necessarie affinché si comunichi, in modo efficace e capillare, i caratteri dei servizi e le informazioni, che riguardino lo psicologo delle cure primarie da diffondere a tutta la cittadinanza;
  • istituisca un filo diretto con A.S.L. competente dove i cittadini possano rivolgersi;
  • crei con le scuole del territorio, in tutti i suoi gradi, dei tavoli di discussione dedicati all’aiuto dei minori con problemi di apprendimento;
  • si faccia promotore di convegni dedicati alla salute mentale;
  • in concomitanza della giornata mondiale della salute mentale il 10 Ottobre, si faccia promotore di eventi informativi, facendo diventare questa data una ricorrenza istituzionale per la città;
  • si impegni a richiedere alla regione Piemonte di istituire e finanziare la figura dello psicologo di base come da DGR 35-5257 del 21 giugno 2022 (che costituisce il punto di riferimento continuativo per la popolazione che necessita di una prima presa in carico di tipo psicologico).

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