Non sono razzista, ma…
Quante volte ti ho sentito iniziare un discorso in questa maniera.
Probabilmente, non leggerai questa mio breve sfogo, perché tu che cominci le frasi in questa maniera ti soffermi al titolo di un articolo, pensando di aver già capito tutto e che non serve a nulla leggere, d’altronde la storia va riscritta. Ma rimango, se possibile, ancora più sorpreso, quando certe affermazioni provengono da parte delle donne, che forse ignorano quale fosse il loro ruolo nel ventennio fascista. Un regime che le vedeva relegate ai margini della vita sociale e produttiva, utili solo come madri o peggio, a soddisfare gli istinti maschili. Si parte polemizzando su “Bella ciao”, ma la verità è che si cerca, da anni ormai, di rimettere in discussione la stessa Liberazione, mettendo sullo stesso piano valori e disvalori, partigiani e repubblichini, il sangue delle vittime del fascismo e quello “dei vinti”.
Scusami, ma per queste ragioni, sentirti dire ancora che non sei fascista, proprio non ce la posso fare.
Per cui una volta per tutte dillo davanti a tutti, abbi il coraggio di dirlo. Ah già non puoi e sai perché: