Temperatura dell’aria a Torino dal 1753.
Lo studio più importante sul clima di Torino (Di Napoli G. & L. Mercalli) venne pubblicato nel 2008 dalla Società Meteorologica Subalpina, un volume di oltre 900 pagine ricco di descrizioni, dati e racconti su episodi meteorologici in quasi tre secoli di storia: “…la ricchezza di informazioni raccolte e descritte dagli Autori rende il loro lavoro eccezionale e unico. Libri come…” questo “…trasformano semplici stazioni di misura in pezzi del nostro patrimonio culturale” (dalla prefazione di R. Böhrm).
Le serie di osservazioni meteo plurisecolari riportate in quel volume sono fondamentali per comprendere la variabilità e i mutamenti del clima. Le rilevazioni termometriche iniziate nel 1753 costituiscono una sequenza tra le più lunghe in Italia e nel mondo. La serie pubblicata arriva fino al 2007 (255 anni). Ad essa si sono aggiunti i dati meteo dell’ARPA Piemonte, completando in tal modo la serie stessa fino al 2023, ovvero un periodo di ben 271 anni.
Nell’ultimo rapporto dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Chang, 2023) è riportato il diagramma della successione cronologica degli scostamenti delle temperature medie annue del pianeta rispetto a quella di riferimento calcolata per il cinquantennio 1851 – 1900 (T globale in figura). Essa è affiancata da analogo diagramma per Torino. Inoltre sono rappresentati, in parallelo, i diagrammi dell’incremento demografico mondiale (prima causa dei problemi legati alla sostenibilità globale e della produzione dei gas clima-alteranti) e delle emissioni e concentrazioni di anidride carbonica (CO2) in atmosfera.
Dal 1750, quando la concentrazione atmosferica della CO2 era intorno a 260 ppm, siamo arrivati al valore attuale di quasi 420 ppm. Durante il periodo di riferimento 1851 – 1900, la popolazione mondiale non superava 1,8 miliardi di persone; da allora è aumenta di almeno 4,5 volte. L’attuale temperatura media annua del pianeta supera di 1,3 °C quella relativa al periodo di riferimento succitato. Per Torino risulta un incremento di circa 2 °C. In alcune aree l’incremento è risultato nettamente superiore, per esempio oltre 3 °C nelle regioni polari; in altre aree è risultato inferiore a 1 °C in corrispondenza degli oceani. Sulla terraferma si registrano incrementi superiori, come nel caso di Torino, con +2 °C.
Questi dati, insieme a molti altri, ai risultati delle numerose pubblicazioni scientifiche sulla climatologia ai livelli globali e locali e alle notizie, sempre più frequenti, sulle manifestazioni meteorologiche di forte intensità, ci fanno inequivocabilmente capire la gravità della situazione. Nel sito sinistracivica.it (settore ambiente) sono disponibili approfondimenti con esempi locali.
Gian Carlo Perosino