(gli italiani con l’assicurazione privata sono raddoppiati)
È stato valutato che, nel 2025, saranno 21 milioni i connazionali che pagheranno per una copertura aggiuntiva rispetto al Sistema sanitario nazionale (pubblico). Avere però un sistema sanitario a doppio
binario, che distingue ricchi e poveri, è molto ingiusto e rischioso.
La correlazione fra libera professione dei medici e liste d’attesa era un tema su cui si soffermava anche Raffaele CANTONE, l’ex capo dell’Anac (Autorità Nazionale Anti-Corruzione): “la sanità è ai primi posti per il rischio corruzione come fonte di disugualianze e le liste d’attesa ne sono uno snodo
importante, perché rappresentano proprio uno degli strumenti attraverso cui si verifica lo sviamento dal pubblico in favore del privato”.
È legittimo che un cittadino scelga il sistema privato (a volte è una scelta obbligata, visti i tempi di attesa), ma quando diventa scelta obbligatoria, allora è certamente un fatto illecito. “Servono regole più chiare…”, avvertiva CANTONE. Del resto le cifre parlano da sole: le liste d’attesa hanno fatto impennare la spesa privata per la salute;
le famiglie che hanno più disponibilità sono arrivate a sborsare (di tasca propria, tramite una mutua privata o addirittura indebitandosi) oltre 35 miliardi, proprio mentre nel settore pubblico il definanziamento è arrivato a 37 miliardi…
Come pare evidente, siamo di fronte ad un reale e consapevole sabotaggio della sanità pubblica. Si vuole forse arrivare ad ottenere una sanità di serie A e un’altra, per i più poveri, di serie B?
Novembre 2020 Piero Bogliano