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CHE FINE HA FATTO IL SECONDO LOTTO DELL’OSPEDALE DI VENARIA?

Diadmin

Mar 19, 2020
Andrea Parmeggiani 46 anni disegnatore di carrozzeria. Iscritto e militante di Sinistra Italiana sostiene il Progetto Civico per Venaria Reale con Sinistra Civica.

La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. (Art.32 comma1 della Costituzione Italiana)

La regione Piemonte in occasione dello status emergenziale dovuto al Covid-19, anche noto come Coronavirus, sta assumendo urgentemente 450 (fonte il sito della regione) nuovi operatori sanitari a supporto degli ospedali, per tamponare la carenza derivata da anni e anni di tagli lineari alla sanità pubblica, che oggi si aggrappa per il suo funzionamento alle grandi capacità e forza di volontà degli operatori sanitari rimasti (che sono i veri eroi dei nostri tempi) e delle insufficienti strutture rimaste.Ma mentre per gli operatori sanitari basta assumere, per la carenza di strutture occorrono anni in Italia per costruirle. In questa occasione mi domando che fine ha fatto il progetto annunciato dalla Regione Piemonte della costruzione del secondo lotto dell’ospedale di Venaria. Si perché l’accordo di programma sottoscritto nel 2010 tra regione, comune e ASL TO3 era quello, nella cappella della Reggia di Sant Uberto, che sosteneva che la zona Nord/Ovest avrebbe avuto un ospedale e non un polo sanitario.Dopo l’accordo fu la giunta Cota di centrodestra a spacchettare il progetto in due lotti finanziando il primo, che oggi è stato realizzato, mentre non si specificava bene da dove si sarebbero ricavati i soldi per costruire il secondo lotto. Dopo il 2011, anno dello spacchettamento, non se ne è più parlato. Che fine ha fatto? A che punto siamo? Se in quest’area aumentassero repentinamente i contagiati che facciamo? I pronto soccorso di Rivoli, Maria Vittoria e Cirie sono allo stremo, il personale sanitario insufficiente, è possibile pensare dopo questa drammatica esperienza ad un New Deal per la sanità pubblica?


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